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Carola Bravin

Co-founder @ Indig Communication - consulente e formatrice
Milanese di nascita e padovana d’adozione, lavora per anni nel customer care prima di laurearsi in Comunicazione e iniziare a lavorare come social media strategist.

Da sempre femminista ribelle, con a cuore l’inclusione in tutte le sue forme, nel 2021 fonda Indig, una società specializzata in comunicazione inclusiva e accessibilità digitale, in cui può mettere a sistema la sua vocazione e la sua formazione.

Tra i suoi principali argomenti di studi rientrano le tematiche queer e di genere e la body positivity.Tra piani editoriali e piani formativi, liste infinite di cose da fare e importanti dosi di ansia da prestazione, si batte ogni giorno perché il mondo digitale (ma non solo) possa essere sicuro, accessibile e rispettoso per tuttə.

16:45 - 17:15

29 settembre Giorno 1

Reggiseni e creme corpo – quando la body positivity serve alle aziende e non alle persone

Di campagne a favore della “body positivity” negli ultimi anni ne abbiamo viste parecchie. Alcune ben fatte, molte sicuramente discutibili.

Parlo ad esempio di quel tipo di campagne che rappresentano corpi conformi, che raccontano di brand che hanno inserito una taglia XL nella loro collezione. Una doppia XL, se proprio va bene.

Ma davvero basta una taglia 2XL per gridare all’inclusività? Dove sono le persone realmente marginalizzate in queste campagne “body positive”?

Nel talk parlerò di alcune campagne degli ultimi anni, e di come questo tema si leghi a doppio filo con la questione di genere e con lo stigma verso i corpi non conformi femminili, in ottica intersezionale.

Spiegherò perché molte di queste campagne servono alle aziende, ma non alle persone che ne vengono in contatto, partendo da un’esperienza personale che mi ha fatto scoprire l’ipocrisia di una campagna che ha avuto molto successo di recente, ma che invece ha lasciato me sgomenta e umiliata all’interno di un negozio.